sabato 11 dicembre 2010

LEAGUE JIU JITSU SUPPORTS STORM KIMONOS!!!








LEAGUE JIU JITSU SUPPORTS STORM KIMONOS!!!
E' possibile solo per i membri Jiu Jitsu Italy acquistare ad un prezzo molto interessante i kimono Storm.
Disponibili nei colori bianco nero e blu; taglie da A1 ad A4; sono kimono molto funzionali, molto ben rifiniti (tasca per paradenti e imbottitura sulle ginocchia), morbidi e leggeri (circa 1,80 Kg).
Ogni capo è sottoposto a trattamento antibatterico.
Per ordini o informazioni contattare Renato Avallone 3462236571.

sabato 27 novembre 2010

L’arte di fare alle braccia, la lotta.


L’arte di fare alle braccia, la lotta.
La lotta, per definizione, è un confronto tra uomini disarmati.
E’ una forma d’interazione che accompagna l’uomo sin dai suoi primi passi.
Le origini della lotta fanno capo ad un’epoca in largo anticipo rispetto a quella della scrittura; vanno individuate nei confronti spesso brutali, attuati nei primi nuclei sociali, il cui scopo non era ludico o sportivo, ma di predominio e conquista

Le prime testimonianze visive della radicata presenza della lotta nel cammino evolutivo della nostra specie sono arcaiche, e sono attribuibili agli egizi, in quell’era in cui prendevano forma le prime piramidi.
Cenni antichissimi mostrano figure stilizzate cercare un contatto, tramite una gestualità che risale ai primordi.
Prescindendo dalle evoluzioni indigene sviluppate nei vari angoli del pianeta, la lotta si avvale di movimenti e tecniche universali, plasmate sull’anatomia e sulle forme dell’corpo umano.
E’ per questo che sulle tavole di argilla scolpite al di là del Mar Rosso prendono forma posizioni di combattimento largamente condivise ed attualissime.
Ogni forma animale trova nella lotta uno strumento di sopravvivenza.
L’educazione della prole, negli animali allo stato brado, prevede il confronto dei cuccioli attraverso lo scontro fisico. Quest’ultimo consente, tramite giochi incruenti, di formare il piccolo della singola specie al ruolo che dovrà rivestire, in età adulta, nella catena alimentare e nelle dinamiche sociali individuali o di gruppo.
Chi dovrà scappare impara a correre e a scalciare.
Chi dovrà inseguire impara a gestire lo scatto ed il morso.
Nell’uomo, il gene della competizione, l’inclinazione all’individualismo e le difficoltà di interazione in assenza di convenzioni sociali ben definite, hanno comportato l’insorgere del combattimento tra singoli e delle guerre fra molti.
Col passare del tempo, ogni società a modo proprio, ha codificato un insieme di regole, in modo da limitare la lotta ad un confronto sportivo in un contesto agonistico.
Personalmente ritengo la lotta un’attività sportiva unica. E ’un momento creativo, una disciplina estremamente formativa.
L’assenza dei colpi permette al lottatore di sopportare regimi di allenamento estremamente intensi senza essere soggetto ad effetti collaterali intollerabili.
La lotta, nel tempo, permette di sviluppare una grande confidenza col proprio corpo.
La conoscenza dei propri limiti, del proprio equilibrio, della coordinazione.
Insegna ad sfruttare la propria forza ed a convivere con le proprie, numerose, debolezze.
Ogni lottatore ha uno stile, sviluppato secondo la fisicità individuale e le proprie caratteristiche strutturali.
La lotta permette un ritorno alle origini.
I primi mesi di vita, nell’uomo, sono trascorsi per terra, a contatto col suolo.
Un bambino che gattona sa muoversi per terra meglio di un adulto che, oramai, ha perso col proprio terreno originario ogni forma confidenziale.
Il tappeto(tatami) è il regno di ogni lottatore, che deve imparare, con pratica e sacrifici, a trarne forza, la pressione da esercitare sull’avversario.
La lotta sottopone i praticanti a grandi stress fisici ed emotivi.
Strangolamenti, leve articolari, pressioni dolorose, proiezioni.
L’accettazione della sofferenza fisica e la consapevolezza della resa, fortificano il lottatore, lo temprano e lo rendono diverso.
Il lottatore esperto è generalmente una persona misurata, dall'indole serafica, ponderata ed equilibrata.
Chi vive profondamente la filosofia della lotta ama il confronto con gli altri, la crescita, l’abbattimento dei propri preconcetti.
L'apprendimento della tecnica permette il confronto anche con avversari di peso e mole superiori e l'allenamentoporta ad una più consapevole gestione delle proprie facoltà: il fiato, la forza, le energie…
Nel tempo, s' imparare a dosare la propria preponderanza con un compagno più debole, e a centesimare gli sforzi con uno sparring partner più forte, così da approfittare di un’eventuale concessione in una particolare fase del combattimento.
Come detto, la lotta impegna molto chi vi si dedica.
Nel corso degli anni, il corpo, la postura, la gestualità del lottatore si plasmano sulla disciplina.
Cambiano alcuni tratti anatomici.
Spesso a farne le spese sono le dita delle mani e dei piedi, il collo, i padiglioni auricolari.
Gli attriti, le prese, gli strattoni, obbligano il lottatore a temprarsi ed inspessirsi.
Anche allenamenti amatoriali comportano un piccolo peso da portare nel quotidiano; un generale, diffuso e costante senso di “ammaccamento”, un intorpidimento delle articolazioni, un lieve affaticamento muscolare..tanti piccoli segnali che, in un qualsiasi momento del quotidiano, ci riportano al pensiero della disciplina a cui ci si dedica.
L’impegno, la dedizione, il sacrificio, sono valori basilari per un atleta.
Sono valori la cui importanza è condivisa e rispettata tra i compagni d’allenamento, che in virtù del proprio operato stringono, vicendevolmente e con sensei, il maestro, legami molto profondi e vincolanti, la cui origine è nella condivisione di momenti particolari, che non trovano larga diffusione nella cultura sportiva generale.
Il rispetto reciproco e la solidarietà sono, e devono essere, stimolo all’allenamento e obiettivo nella crescita individuale e collettiva dei frequentatori del dojo.
Le tecniche, i dettagli, le minuzie che fanno la differenza, si trasmettono dai più ai meno esperti, in un fenomeno continuo di crescita ed arricchimento bilaterale.
Chi ignora apprende.
Chi già conosce rispolvera, ripete ed approfondisce.

venerdì 19 novembre 2010

Gruppo studio a S. Angelo in Formis


Sotto la guida dell'espertissimo M° di Karate Benedetto Zarrillo è partito il gruppo di studio di BJJ e Grappling a S. angelo in formis il corso sarà coadiuvato dalla presenza a intervalli regolari del m° Galzenati. Per contatti sito

3° coppa Italia di grappling


Quelle tra sabato 13/11 e domenica 14/11 sono state ventiquattro intensissime ore dedicate alla passione per il grappling e l'MMA.
Il giorno 14/11/2010 hanno avuto luogo a Tolfa(provincia di Roma) rispettivamente la 3° coppa Italia di grappling ed il 1° campionato italiano di combat grappling, alias MMA.
La delegazione napoletana della League Jiu Jitsu Italy era piuttosto sparuta ma si è fatta valere.
I tre delegati partecipanti sono stati Gianmarco Romeo, Roberto Ruggiero e Andrea Macaluso.



Roberto Ruggiero ha preso parte alla competizione di grappling con poco più di due mesi di pratica alle spalle.
Ha gareggiato nella 3° categoria con un peso di -70 kg.
Ha vinto il primo incontro grazie ad un takedown e ad un passaggio di guardia.
Il secondo incontro gli ha posto dinnanzi un avversario con qualche ora di tatami in più.
Roberto, a mio modo di vedere, ha avuto un attimo di esitazione di troppo che gli è costato il secondo incontro(finito 4 a 2 a favore dell'avversario).
Ottimo comunque l'approccio alla gara di Roberto che non ha mai mostrato tensione ed ha rotto le acque in modo molto soddisfacente.
La prossima volta sono convinto che andrà ancora meglio!



Il secondo a gareggiare è stato il sottoscritto.
Ho passato il primo turno per favore della sorte.
Il secondo incontro l'ho disputato con un giovane simpatico e nerboruto, di Roma.
Dopo un (mio) penoso tentativo di proiezione ho guadagnato la mezza guardia e nel giro di mezzo minuto ho eseguito una straight ankle lock.
Proprio nel momento di massima esecuzione della tecnica, ossia quando mi trovavo pancia a terra e immaginavo che da un secondo all'altro sarebbe arrivato il "tap", l'avversario ha urlato per un presunto colpo all'inguine.
Come da regolamento l'incontro è terminato con mia vittoria per sottomissione.
Il secondo incontro l'ho disputato con Davide Cannizzaro della L.J.J. di Salerno.
Ho vinto negli ultimi secondi grazie ad un'inversione di posizione che mi ha portato in crociata.
La finale mi ha messo a confronto con un compagno di squadra del mio primo avversario.
Costui ha optato per la strategia della guardia al volo.
Dopo circa 4 minuti e mezzo di nulla sono riuscito a guadagnare la monta, alla quale, con incredibile tempismo, è seguito l'allarme del time-out.
Sono contento della vittoria e voglio ringraziare pubblicamente Gianmarco che mi ha fatto da angolo.
Grazie alle sue continue urla d'incitamento sono riuscito a dare qualcosa che altrimenti avrei tenuto dentro.

Il momento clue della giornata è stato l'inizio della competizione di combat grappling.
L'atmosfera si è scaldata, il pubblico si è esponenzialmente infoltito e le sparute presenze femminili che hanno accompagnato la gara di grappling sono improvvisamente mutate in un'orda di sorelle, fidanzate e mamme(mi pare di aver visto anche delle papabili nonne) degli atleti che nell'arte dello sbraito non avevano nulla da invidiare ai gentili colleghi dell'altro sesso.
In questa fase, al centro dell'attenzione di noi napoletani c'era Gianmarco.
Il partenio pubblico della Sky Word era costituito da tre allievi di Marco, Enzo (che ci auguriamo di rivedere presto sul tatami) ed il sottoscritto, che si è improvvisato angolo.
Gianmarco ha portato a casa l'oro nella 3° serie -75 kg con tre incontri davvero belli.
Ci tengo a precisare che si era preparato a questo momento con una disciplina, una forza interiore ed una voglia di migliorare davvero fuori dalla norma.
Il "PRONTI?!FIGHT!" dell'arbitro è stato, per lui, un vero e proprio coronamento di un sogno.
Senza addentrarmi nei dettagli tecnici dei tre incontri, ci tengo a "re-portare" che:
-Il primo incontro è stato vinto per mataleao(dato il contesto lo chiamerei rear naked choke). Un inizio "al bacio";
-il secondo incontro è stato vinto con un ragazzo fisicamente molto dotato;Gianmarco non si è lasciato impressionare e , nonostante qualche colpo subito durante i 5 minuti, ha decisamente stra-dominato sia in piedi che a terra;
-la finale è stata disputata con il più tecnico degli avversari.Gianmarco ha tenuto per gran parte dell'incontro l'avversario nella propria guardia ed è riuscito a guadagnare, in un finale da cardiopalma, la monta.Solo il regolamento della 3° serie ha "salvato" il malcapitato dal ground and puond.



Detto ciò, il magro team napoletano a portato a casa due ori.

Nonostante la fatica per la gara e la stanchezza delle (quasi) 7 ore complessive di auto, è stata una bellissima giornata di sport ed amicizia.
Mi auguro, personalmente, anche se penso di poter parlare a nome della delegazione tutta, che ad essere partecipi di tali momenti ci siano in futuro un gregge più folto ed il suo (al momento infortunato) pastore.

giovedì 18 novembre 2010

Raduno league jiu jitsu italy-campania

Il giorno giovedì 25 novembre alle ore 19.30 si terrà il meeting regionale campano della L.J.J.I presso la palestra D dello stadio S. Paolo, che inaugurerà anche il nuovo corso che si svolgerà nella suddetta palestra dalle 20.00 alle 22.00 i giorni pari. L'ingresso è gratuito per gli appartenenti alla League Jiu jitsu Italia per gli esterni il costo è di 10 euro.

sabato 17 luglio 2010

Cambio di sede dell'accademia di Napoli


Corso di Jiu Jitsu Brasiliano

Dalla prima settimana di settembre nella palestra Sky Ward inizierà un corso di Jiu Jitsu Brasiliano e di Grappling, il corso sarà tenuto dal Maestro Marco Galzenati, cintura nera 1° grado della IFBJJ e Maestro di Grappling della FIGR-FILA (FILKAM). Il Maestro Galzenati inizia la sua pratica marziale nel 1976 praticando Karate con i Maestri Panada e Volpe, consegue poi la cintura nera con il Maestro Cicatiello. Prosegue negli anni la pratica marziale attraverso lo Kick Boxing e il Free Fight per approdare infine alla pratica del Brazilian Jiu Jitsu conseguendo tra i primi in Italia la Cintura nera, sotto la guida del Mestre Rogerio Olegario cn 3°.
Vince la Coppa del mondo nelle cinture marroni a Rio e il campionato Europeo nelle cinture nere a Lisbona.

School lineage

• Carlos Gracie Sr. black belt 10°
• Reyson Gracie black belt 8°
• Osvaldo Alves black belt 8°
• Rogerio Olegario black belt 3°
• Marco Galzenati black belt 1°


Il corso si terrà a Napoli nella palestra Sky Ward in viale Maria Cristina di Savoia 61, i giorni dispari dalle 20.00 alle 22.00
Per altre info bjjnaplesteam@gmail.com 3358250400 www.professionalfighting.com

mercoledì 16 giugno 2010

18 luglio 2010 Nova Invicta Grappling Cup


Competizione Open, maschile e femminile, aperta ad Atleti italiani e stranieri (anche non residenti in Italia) maggiori di 16 anni di età. Per partecipare alla competizione non è necessaria l’affiliazione della Società o Associazione Sportiva e il tesseramento degli atleti alla FIGR o alla FIJLKAM. Premi in denaro per i primi classificati della 1° serie (100euro) e della categoria Assoluto (200euro).



DATA: domenica 18 luglio 2010.



SEDE: A 400 metri dall’area archeologica di Paestum nello stabilimento balneare LIDO CINZIA DI PAESTUM – Via Principe di Piemonte – CAPACCIO - PAESTUM (SALERNO).



ORGANIZZAZIONE: Gianfranco Glielmi e Marco Mandetta della Società Sportiva “NOVA INVICTA” di Salerno del Maestro Giulio Candiloro ( http://novainvictabjj.blogspot.com ) in collaborazione con la Federazione Italiana Grappling (FIGR).



ISCRIZIONE ALLA GARA: entro sabato 10 luglio 2010 sul sito internet www.figr.it (sull’home page cliccare su "Iscrizione” che si trova sotto la locandina della gara). E’ obbligatoria l’iscrizione alla gara on-line entro il termine suddetto. Non sarà possibile iscriversi in sede di gara. La categoria di peso scelta al momento dell’iscrizione on-line alla gara non è vincolante. Il pagamento della quota di iscrizione deve essere effettuato al controllo del peso il giorno della gara. La quota di iscrizione è di 20 euro per gli atleti tesserati alla FIGR o alla FIJLKAM e di 30 euro per i non tesserati.



ORARIO INIZIO DELLA GARA: subito dopo il controllo del peso che sarà effettuato domenica 18 luglio 2010 dalle ore 11 alle ore 12 presso la sede di gara.



REGOLAMENTO DI GARA: Regolamento Internazionale di Grappling della FILA consultabile in lingua italiana sui siti internet www.figr.it e www.fijlkam.it . In deroga al regolamento ufficiale, gli atleti non dovranno obbligatoriamente indossare una rash guard blu o rossa ma, come alle precedenti competizioni, indosseranno alla caviglia una cavigliera di colore rosso o blu che sarà fornita dall’organizzazione.



DURATA DEGLI INCONTRI: 5 minuti effettivi + 1 minuto eventuale di overtime.



SERIE: gli Atleti in base alla loro esperienza nella disciplina potranno iscriversi al torneo di 1°, di 2° o di 3° serie. Il torneo di 3° serie è consigliato agli atleti che praticano Grappling o altro sport di lotta da meno di un anno e alle cinture bianche di BJJ; il torneo di 2° serie è consigliato agli atleti che praticano Grappling o altro sport di lotta da più di un anno ma da meno di 3 anni e alle cinture blu di BJJ; il torneo di 1° serie è consigliato agli atleti che praticano Grappling o altro sport di lotta da più di 3 anni e alle cinture viola, marroni e nere di BJJ.



CATEGORIE DI PESO:

Uomini: 60, 65, 70, 75, 80, 90, 110 Kg, Assoluto

Donne: 55, 65 Kg.



CONTROLLO DEL PESO: il controllo del peso degli atleti sarà effettuato domenica 18 luglio 2010 dalle ore 11 alle ore 12 presso la sede di gara. Durante il controllo del peso gli atleti devono indossare i calzoncini da grappling o la biancheria intima.

Non sarà concessa nessuna tolleranza sul peso e si invitano gli atleti e gli allenatori a non chiedere deroghe a questa regola.

Al momento del controllo del peso gli atleti devono presentare un documento di identità valido che attesti l’età e pagare la quota di iscrizione. La quota di iscrizione è di 20 euro per gli atleti tesserati alla FIGR o alla FIJLKAM e di 30 euro per i non tesserati. Gli atleti tesserati alla FIJLKAM devono presentare la licenza federale. Inoltre tutti gli atleti devono firmare un documento in cui dichiarano di aver conseguito l’idoneità alla visita medica per lo svolgimento dell’attività sportiva agonistica e di possedere il relativo certificato medico previsto dalla legge e in corso di validità. Non è necessario portare il certificato medico alla gara.



ETA’ DEGLI ATLETI: Gli Atleti devono avere 16 anni compiuti. Gli atleti minorenni per partecipare alla gara devono presentare il consenso scritto dei genitori. I Presidenti delle Società Sportive sono responsabili del controllo e del rispetto di queste regole da parte degli Atleti.



SISTEMA DELLA COMPETIZIONE: eliminazione diretta con ripescaggio. Saranno ripescati gli atleti che perderanno contro i due finalisti. Nelle categorie con meno di 6 atleti sarà usato il girone all’italiana. Nel caso in cui in una categoria di peso ci siano due iscritti, previo consenso degli interessati verranno accorpate le serie o le categorie di peso.



PREMI:

100 EURO AL VINCITORE DI OGNI CATEGORIA DI PESO DELLA 1° SERIE.

200 EURO AL VINCITORE DELLA CATEGORIA ASSOLUTO 1° SERIE.

MEDAGLIE AL 1°, 2°, 3° CLASSIFICATO PER TUTTE LE SERIE.

mercoledì 2 giugno 2010

Roma Jiu Jitsu Challenge 2010

Quarta edizione per Roma Jiu Jitsu Challenge.
League Jiu Jitsu Italy, ovvero il gruppo del Mestre Rogerio Olegario, si piazza al terzo posto nella classifica a squadre.

Classifica A Squadre
1. Tribe Jiu Jitsu Roma - 76 punti
2. Rio Grappling Club Italia - 33 punti
3. League Jiu Jitsu - 32 Punti
4. Milanimal - 25 punti
5. Team Centurion Firenze - 20 punti
6. Hung Mun - 19 punti
7. Accademia Jiu Jitsu Perugia /WCRA Bari - 18 punti
8. Officine Jiu Jitsu Torino - 13 punti
9. Fight Family Ancona - 11 punti
10. B&B Sport and Fitness /Accademia Kama /Felsina Academy - 9 punti

Classifica Per Categoria


Bianca Pena
1. Omar Picchiotti - Accademia Jiu Jitsu Perugia
2. Alberto Bertoncelli - Tribe Jiu Jitsu
3. Christian Ceccarelli - League Jiu Jitsu
3. Marco Motta - Jiu Jitsu Center Parma

Bianca Leve
1. Gianmarco Romeo - League Jiu Jitsu
2. Matteo Crispino - Gracie Barra Italia
3. Giovanni Pinelli - Hung mun


1. Alessandro Di Martino - Tribe Jiu Jitsu
2. Cristian Longo - League Jiu Jitsu
3. Daniele Pigni - Milanimal
3. Vittorio Lafiandra - Tribe Jiu jitsu


Azzurra Pesadissimo
1. Paolo Biondi - B&B Sport and Fitness
2. Loris Tateo - Officine Jiu Jitsu Torino
3. Francesco Staroccia - League Jiu Jitsu Italia

Viola Assoluto
1. Renato Avallone - League Jiu Jitsu
2. Mike Savarese - Tribe Jiu Jitsu
3. Massimo Brunetti - Tribe Jiu Jitsu
3. Edoardo Molteni - Milanimal

Viola Pesado
1. Renato Avallone - League Jiu jitsu
2. Nicolò Mortillaro - Trinacria BJJ

mercoledì 21 aprile 2010

Risultati 3° campionato Italiano di Grappling F.I.G.R. - F.I.J.L.K.A.M.









Risultati 3° campionato Italiano di Grappling F.I.G.R. - F.I.J.L.K.A.M.
Ottima prestazione degli atleti della League Jiu Jitsu Italy che tra gli altri ori ed argenti nelle classi minori vedono in classe A ben due ori assegnati ai loro atleti: Ciro Ruotolo e Renato Avallone.




lunedì 29 marzo 2010

Grappling - Mondiali 2010

Tutti qualificati per Pechino!!!

Sabato 27 marzo
No-Gi
Serrini 2 posto nella 80kg
Klammstainer 3 nella 60kg
Raffi 5 nella 90kg
Ruotolo Ruotolo 8 nella 70kg , squalificato prima dell'overtime nei quarti contro lo spagnolo per aver bevuto un goccio d'acqua durante l'interruzione del match (regola sconosciuta a tutti...)
Marsura ha fatto 5 nei 65 kg

Domenica 28 marzo
Con il Gi
Ciro Bronzo nel GI eliminando al primo turno un certo Din Thomas (cintura nera di liborio , ex ufc e professionista di mma)
Raffi argento

Assoluto No-Gi
Strazzullo 5to nell'assoluto NOGI...

C'è poco da dire, i risultati parlano chiaro!
Bravi tutti e, concedetemelo, bravissimo Ciro che ha saputo solo una settimana prima che avrebbe avuto l'onore di partecipare al Mondiale!

Adesso ci aspettano le ultime gare sul territorio nazionale e poi obiettivo Pechino... sarà un estate ROVENTE!!!

martedì 23 marzo 2010

martedì 23 febbraio 2010

Nuova Accademia a Roma zona nuovo Salario


Nuova accademia a Roma della - League Jiu Jitsu Italia - Rogerio Olegario Team -
Palestra Vinci piazza filattiera (zona nuovo salario) Roma
Marco Dos Santos 328 8813077
Marco Grigis 338 5051171
palestra 06 8108383

lunedì 22 febbraio 2010

Hard Times III


Veramente Hard Times…

Mai un titolo è stato più azzeccato! A pochi giorni dal 21 febbraio, la data dell’evento, il comune di Cava De’ Tirreni ha ritenuto opportuno ritirare l’autorizzazione per lo svolgimento di una sana giornata di sport (e noi praticanti ringraziamo di cuore, è sempre un piacere sapere che determinate convinzioni in merito al “valore” di alcuni “Politicanti” sono legittime e non frutto di inutili contestazioni!). Nonostante tutto l’evento si è svolto grazie all’ospitalità della FIWUK che ha dato spazio al torneo nell'ambito del trofeo BARRUS.
La caratteristica della gara proposta da Gianfranco Savino è il girone all’italiana per la classe B, manna dal cielo per i ragazzi inesperti che hanno così la possibilità di fare tanta esperienza. Una cinquantina di iscritti con otto gironi da 5 lottatori per la B e due tornei ad eliminazione diretta per la classe A. La matematica non è un opinione e da subito ci si è resi conto che con un tatami i tempi si sarebbero drammaticamente allungati e così è stato… poco male, se questo è stato il prezzo da pagare pur di non perdere una gara vicino casa ben venga la cosa!
Tutta la competizione, nonostante l’handicap del “Mono-Tatami”, si è svolta in maniera fluida, senza infortuni e casini vari…

Per la compagine campana del Team Olegario sono saliti sul gradino più alto del podio:

Gianmarco Romeo - Napoli
Tim Jansen - Napoli
Antonio Mormone - Napoli
Paolo Sabia - Capaccio
Davide Cannizzaro - Salerno
Galileo Barbirotti - Salerno
Ciro Ruotolo - Salerno


La promessa Antonio Mormone in azione...

domenica 14 febbraio 2010

Come diventare cintura nera di BJJ


Ok, lo ammetto...ho scelto il titolo solo per destare interesse nell'articolo!
In realtà non so esattamente nemmeno io come si riesca a diventare cintura nera di jiujitsu; ma una cosa la so di certo: non bisogna MAI smettere di allenarsi!
Bella scoperta, penserà chi legge...paragonabile alla scoperta dell'acqua calda o della bolla di sapone.
La verità è che a spingermi nell'elaborazione di questo articolo è il misto di delusione e sconcerto che provo ogni qualvolta vedo compagni di allenamento perdersi per strada, ragazzi talentuosi o meno che soccombono agli ostacoli che prima o poi si frappongono all'evoluzione umana e sportiva di ogni lottatore, spesso sopraffatti dalla frustrazione e dallo smarrimento dovuti spesso ad un'interpretazione, a mio personalissimo avviso, errata della pratica.
Qual'è la differenza che ha trasformato un giovane Jacarè cintura blu nella cintura nera internazionalmente ammirata e riconosciuta che è oggi, mentre chissà quanti suoi talentuosi compagni di pratica si sono smarriti lungo il cammino? Che fine hanno fatto tutti quei compagni che come voi indossavano una cintura bianca il vostro primo giorno di allenamento?
Questo spreco di potenziale umano deve avere senza dubbio una spiegazione, ed è giusto interrogarsi sui motivi di tale dispersione per correggere e migliorare il proprio processo di evoluzione personale da Homo Sapiens ad Homo Sapiens Luctator!
Troppo spesso, soccombendo ai nostri demoni interiori, siamo i primi a crearci degli alibi e giustificazioni tese a deresponsabilizzarci ed a scaricare su chi circonda il peso delle nostre scelte negative e delle nostre sconfitte: compagni d'allenamento, maestro/istruttore, struttura dove ci si allena, famiglia, lavoro...ogni scusa è buona per individuarli come responsabili della nostra personale resa interiore, mentre la verità è che NIENTE e NESSUNO può trasformarci in un LOTTATORE, se non noi stessi.
Innanzitutto è opportuno e indispensabile organizzare la nostra pratica in maniera intelligente e funzionale, in modo da gestire le nostre energie e canalizzarle al meglio. Ho trovato molto interessante e sintetico un articolo scritto sull'argomento dall'amico Bernardo Serrini, maestro e cintura nera di BJJ, sul suo blog (http://branquino.blogspot.com/2010/02/la-corretta-gestione-dei-tempi-per-una.html) in cui il nostro amico indica attraverso preziosi consigli come aggirare uno dei primi scogli alla pratica quotidiana delle arti lottatorie: l'organizzazione razionale dei nostri tempi di allenamento e non, in maniera da armonizzarli alla ricerca della massima funzionalità.
Solo così non avremo scuse da frapporre tra noi e il tatami: non ci saranno impegni di lavoro o di famiglia a trattenerci!
Ma spesso, al di là delle incombenze quotidiane che possono frenare la nostra crescita, il vero nemico del lottatore si cela subdolamente: la continua lotta contro i demoni che ci rodono da dentro.
Vanità, orgoglio, pigrizia mentale e fisica...sono solo alcuni degli ostacoli che si frappongono alla nostra evoluzione personale.
"Nell'allenamento non bisogna essere orgogliosi, la sfida consiste nel riuscire a portare a termine una manovra, non provare che si è invincibili" - Xande Ribeiro.
Troppo spesso mi capita di scorgere frustrazione nello sguardo di compagni di allenamento meno esperti che soccombono regolarmente in sparring contro partner più esperti e smaliziati: i più deboli psicologicamente non riusciranno a sfruttare l'opportunità motivazionale che una situazione come questa rappresenta per la propria evoluzione, e tenderanno a cadere in uno stato di frustrazione, demotivandosi ed abbandonando gli allenamenti giustificandosi con frasi del tipo: non sto progredendo.
Falso! Assumere come punto di riferimento dei propri progressi lottatori a noi superiori è giusto, ma non dobbiamo mai scordarci che anche loro sono in un cammino di evoluzione continuo, e che a volte più noi ci avviciniamo al loro livello...più il livello di questi a sua volta si alza, mantenendo un gap. Dobbiamo essere allora veramente onesti con noi stessi, ed interrogarci con sincerità sui nostri reali sforzi, sul sacrificio e sulla dedizione che veramente abbiamo profuso nella pratica: solo quella dobbiamo comparare a quella dei nostri compagni...e solo in quella dobbiamo essere superiori!
Calpestiamo il nostro orgoglio ogni volta che saliamo sul tatami e accettiamo i nostri progressi come debita e proporzionale conseguenza della dedizione e dei sacrifici offerti: niente ci viene regalato, ma tutto quello che otteniamo è frutto solo dei nostri sforzi, e proporzionale ad essi.
Impegniamoci con serietà e dedizione nella pratica di ogni giorno, curiamo la nostra dieta e la nostra salute, acculturiamoci ampliando gli orizzonti della nostra conoscenza, pianifichiamo la nostra preparazione fisica in maniera compatibile al nostro stato di allenamento e salute ponendoci degli obiettivi realistici, avviciniamoci con amore e con rispetto alla lotta, ed essa ci ripagherà con sensazioni e benefici impagabili.
"Ogni giorno, quando ti svegli e stai per alzarti, calpesta la tua vanità" - Alvaro Barreto
Altro motivo ingiusto di frustrazione è la mancanza di risultati agonistici. Troppo spesso quando i nostri desideri di vittoria e di successo vengono disattesi, la reazione principale attraversa un processo paragonabile a quello dell'elaborazione di un lutto: rabbia, negazione e rancore.
Siamo pronti a dare la colpa a chiunque, tranne a noi stessi.
I compagni di allenamento non sono abbastanza competivi, il maestro non insegna bene e non ci ha seguito abbastanza, la palestra fa schifo e bla bla bla.
Ma noi quanto ci siamo VERAMENTE impegnati per vincere? Quanto abbiamo sacrificato di noi stessi? Quanto ci siamo messi in gioco e ci siamo assunti le nostre responsabilità?
Sparring partner, istruttori e materassine fighe sono solo dei mezzi...ovviamente importanti, ma non sostituibuili con la nostra VOLONTA' e la nostra PASSIONE.
Un buon maestro può esserci di guida e ispirazione, ma non può sostitursi alla nostra volontà di migliorare e di crescere, non può instillare nel nostro cuore la passione che sola fa ardere il sacro fuoco che ci conduce all'evoluzione personale.
Ogni esperienza fisica e psichica, che quindi io considero totalizzante, come quella della Lotta altro non è che un percorso di RICERCA, un travaglio fisico e psichico, una battaglia continua contro i nostri demoni interiori che ha un solo fine: diventare UOMINI (e donne...) migliori.
Il vero nocchiero che ci può traghettare in questo percorso è il nostro animo, la nostra forza interiore: un maestro può e deve essere un punto di riferimento, ma non potrà mai sostituirsi alla nostra volontà...deresponsabilizzarsi delegando al nostro maestro il risultato dei nostri sbagli significa non riconoscere l'importanza che hanno la ricerca PERSONALE e la responsabilità individuale nell'indicarci la via per la nostra progressione.
E' indubbio che il momento agonistico sia di fondamentale importanza per la crescita tecnica, caratteriale ed emotiva del praticante.
Ma bisognerebbe interrogarsi anche sul perchè questo sia importante per noi, e cosa rappresenti davvero in termini di evoluzione personale.
I benefici ottenuti attraverso la pratica agonistica sono incomparabili e insostituibili per un lottatore: attraverso il confronto con i nostri avversari impariamo a conoscere noi stessi, a migliorarci come persone attraverso una razionalizzazione dei nostri obiettivi ed una comprensione più profonda del nostro animo, a stabilire un contatto con la nostra natura più intima.
Attraverso la pratica agonistica impariamo ad essere focalizzati sui nostri obiettivi, a designarne di nuovi ed a lottare per raggiungerli e conquistarli. Ci riconciliamo in maniera sana con la nostra natura competitiva e con la nsotra aggressività. Impariamo i valori dell'onestà e del sacrificio, della solidarietà verso chi perde e del rispetto verso chi vince.
Vincere è bello, soddisfa il nostro ego e la nostra vanità, ma non dobbiamo scordarci che non rappresenta il fine ultimo della pratica: bisogna imparare ad accettare la sconfitta ed a trarne insegnamenti preziosi, senza per questo abituarcisi o rassegnarcisi.Il jiujitsu, il grappling, la lotta...sono come tutto il resto degli avvenimenti che ci circondano: a volte ci sono giornate positive, a volte giornate negative...l'importante e non desistere mai.
Calma e pazienza saranno gli amici migliori della cintura bianca, dedizione nell'approfondire ed eviscerare ogni dettaglio nascosto della pratica sarà il segreto del praticante più evoluto.
"Il Jiu Jitsu è così diversificato che è impossibile stagnare completamente. Quando il tuo gioco raggiunge una fase di stallo, impegnati a praticare delle alternative" - Sylvio Behring
Non mi sento la persona più adatta a dare questo tipo di consigli, ma credo che a volte la volontà vada anche educata ed incentivata ricorrendo a delle strategie, dei trucchetti e degli accorgimenti pratici volti a migliorare il nostro gioco: i frutti che ne ricasveremo non faranno altro che rinsaldare la fiducia in noi stessi, ed a motivarci ulteriormente a progredire, confermandoci che stiamo percorrendo la giusta strada.
Prendiamo sempre come punto di riferimento in palestra un compagno di allenamento più esperto e più tecnico, utilizzandolo come termometro della nostra pratica: se ci impegnamo come e più di lui vedremo che la distanza si accorcerà.
Ispiriamoci ad un campione del nostro sport, fra quelli che più si avvicinano alle nostre qualità fisiche e caratteriali, cerchiamo di rubare da lui ogni dettaglio, ogni particolare cercando di incorporarlo al nostro gioco: è il modo più semplice e creativo per costruire in tempo breve un gioco efficace ed allo stesso tempo divertente.
Confrontiamoci con i nostri compagni di allenamento con umiltà incoraggiandoli e aiutandoli: essi sono i primi artefici del nostro miglioramento, sono preziosi e insostituibili.
Impariamo tecniche nuove per sollecitare la nostra curiosità e la nostra fantasia, ma non tralasciamo di ripetere all'infinito anche la tecnica più basica e più noiosa: è il segreto del "Jiu Jitsu invisibile" quello di eviscerare ogni minimo dettaglio e particolare da ogni tecnica e movimento fino a farlo nostro ed assimilarlo nella nostra memoria muscolare.
Scopriremo con nostra grande meraviglia che anche Rickson Gracie o JJ Machado hanno ancora da impare molto sull'esecuzione di un armlock: è la ricerca della perfezione tecnica, che non potremo mai raggiungere verso la quale dobbiamo tendere ogni nostro sforzo.
Curiamo tutte le attività complementari a quelle della lotta, che ci permetteranno di crescere in maniera armonica e globale: dieta, preparazione fisica, cultura e arti per affinare la nostra sensibilità.
Spero di non essere stato eccessivamente retorico, superficiale o ripetitivo considerato che ho scritto questo articolo di getto, un po' perchè da tempo ne avevo abbozzato l'idea nella mia mente, un po' sollecitato da avvenimenti recenti. Buona pratica e non mollate mai!
Da:

giovedì 4 febbraio 2010

Registrazione IFBJJ League Jiu Jitsu Italy


L'accademia Rogerio Olegario Italia è ufficialmente registrata presso la International Federation Brazilian Jiu Jitsu come League Jiu Jitsu Italy. Il regolamento della federazione prevede l'avanzamento di grado dopo un determinato periodo che varia da cintura a cintura, pertanto chiunque volesse il proprio grado registrato presso la IFBJJ (da blu in poi) è pregato di mettersi in contatto per ulteriori informazioni con info LJJItaly@gmail.com.

mercoledì 3 febbraio 2010

TORNEO INDIVIDUALE DI SUBMISSION WRESTLING

TORNEO INDIVIDUALE DI SUBMISSION WRESTLING
“HARD TIMES”
3° edizione – 2010
Data della gara:domenica 21 febbraio 2010
Luogo della gara:Cava dei Tirreni (SA)
presso palestra della Scuola Media “Balzico” in Via Mazzini
Registrazione atleti e peso:ore 08:30 / 09:30
Inizio gara:ore: 09:45

Info e contatti:Gianfranco Savino - 3385006251
CLASSI DI GARA
Gli atleti sono divisi in classi di gara corrispondenti a differenti livelli tecnici e, all'interno di tali classi, in categorie di peso. Le classi di gara previste sono: classe “B” (beginner), classe “A” (advanced).

Classe “A”
Hanno l'obbligo di iscriversi alla classe di gara “A” tutti gli atleti che si ritrovino in una delle seguenti condizioni:
- abbiano un grado di cintura viola o superiore in brazilian jiujitsu;
- abbiano conseguito un titolo nazionale in una delle seguenti discipline di lotta pura: grappling (FILA), submission wrestling, brazilian jiujitsu, sambo, judo, lotta libera, lotta greco-romana;
- abbiano sostenuto un numero di match in competizioni ufficiali di submission wrestling, grappling o brazilian jiujitsu complessivamente superiore a 20.

Classe “B”
Possono iscriversi alla classe di gara “B” (beginner), tutti gli atleti che non abbiano l'obbligo di iscriversi alla classe di gara “A” (advanced).
Gli atleti di classe “B” saranno divisi in pool di min.4/max.5 atleti, omogenee per peso, costituite successivamente alla rilevazione del peso all’atto della registrazione al torneo e competeranno all'interno delle proprie categorie secondo le regole del “girone all'italiana”.

martedì 26 gennaio 2010

Raduno Campano di Gennaio

Venerdì 29 gennaio si terrà a Napoli presso l'Eagle Gym alle 20.00 il raduno dell"Olegario BJJ team campania ingresso 5 euro. Qualche tecnica e tanto sparring GI on.

Gruppo di studio a Cardito


Un nuovo gruppo di studio di Brazilian Jiu Jitsu si è unito al Rogerio Olegario Team in campania. Gli allenamenti sono iniziati a Cardito sotto lo guida del maestro Pasquale Stanzione gia Nazionale e affermato campione di ju Jitsu fighting System della Filkam, un in bocca al lupo per gli allenamenti e per degli ottimi risultati in gara!
via P.co Flora 32 Cardito (NA) 0818354455 - 3473841651 - pasqualestanzione1@tin.it - info@taekjitsu.it

giovedì 14 gennaio 2010

ROGERIO OLEGARIO DAL MESTRE OSVALDO ALVES

Nella foto Osvaldo Alves faixa preta 8 dan e Rogerio Olegario faixa preta 3 dan.

Nella foto Amauri Bitetti e Rogerio Olegario


Foto di gruppo Osvaldo Alves


Qui Nella foto Maurizio Graziani Faixa Azul Mestre Osvaldo Alves e Mestre Rogerio Olegario.

Il nostro maestro è in Brasile dal 16 di dicembre e si sta allenando dal suo maestro Osvaldo Alves per tornare in Italia il 25 e ripartire per Lisbona il 27 per accompagnare il suo team all'europeo di Brazilian Jiu Jitsu, aspettiamo il mestre più in forma che mai!!!!

sabato 2 gennaio 2010

Insegnare Grappling


Dal mese di febbraio si terranno a Napoli i corsi di formazione per il 2010 per il sud Italia degli insegnanti tecnici FIGR, Il corso avrà una cadenza mensile della durata di 4 ore per sessione. dopo 20 ore di lezione si avrà la qualifica di aspirante allenatore FIGR. Per informazioni bjjnaplesteam@gmail.com tel 3358250400

Seguono alcune informazioni dallo statuto della FIGR consultabile integralmente sul sito www.figr.it

2) La FIGR è affiliata alla FILA (Fédération Internationale des Luttes Associées), per il tramite della FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), e al WGC (World Grappling Committee) che disciplinano in sede internazionale lo sport del Grappling.

3) La FIGR ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere lo sport del GRAPPLING in Italia in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi e nell’ambito delle direttive impartite dalla FILA e dal WGC, purché non siano in contrasto con le deliberazioni e gli indirizzi del CIO e del CONI.

4) La FIGR è la sola Federazione riconosciuta ed autorizzata dalla FILA, dal WGC e dalla FIJLKAM a disciplinare, gestire e rappresentare in Italia lo sport del Grappling ed a rappresentare il Grappling italiano all’estero.